Le migliori saldatrici MIG: confronto


Come scegliere la tua saldatrice MIG

Il vantaggio principale di una saldatrice MIG è che è adatta sia a professionisti che a principianti. Tuttavia, per aiutare qualsiasi hobbista, ecco i criteri da seguire per scegliere una buona saldatrice MIG.

Criterio n° 1: Utilizzo

Su quali tipi di materiali prevedi di utilizzare la tua saldatrice MIG? MIG consente già di lavorare su un’intera gamma di materiali. Tuttavia, per i professionisti soggetti ad esigenze produttive, è consigliabile scegliere una saldatrice MIG dotata di filo pieno con gas. Ciò non impedisce di sceglierne uno con un filo sottile per un montaggio punto per punto, discreto ed efficace.

Criterio n° 2: Frequenza di utilizzo

Non è necessario investire in una saldatrice di fascia alta se la si utilizza solo di rado. Tieni presente che esistono modelli progettati per un uso domestico occasionale o regolare. Esistono anche saldatrici MIG realizzate espressamente per professionisti ed esperti.

Criterio n° 3: Potenza

Per un uso domestico occasionale, una potenza superiore a 40 A è già sufficiente per bruciare elettrodi fino a 3,2 mm. Puoi arrivare fino a 130 A per perfezionare la tua tecnica a casa. Un saldatore professionista, invece, cercherà una potenza superiore a 130 A per eseguire grandi lavori.

Criterio n° 4: il ciclo di lavoro

Il ciclo di lavoro è un valore percentuale su un dato amperaggio. Indica il tempo di saldatura e raffreddamento necessario per un amperaggio preciso. Esempio: l’indicazione 70% duty cycle a 100 A significa che per 10 minuti di utilizzo occorrono 7 minuti di saldatura e 3 minuti di raffreddamento.

Criterio n° 5: La qualità della saldatura

Naturalmente, la qualità della saldatura è fortemente influenzata dall’abilità e dal talento del saldatore. Tuttavia, altri fattori possono entrare in gioco per fornire un lavoro di qualità. Ciò riguarda, tra l’altro, le prestazioni della stazione stessa, la qualità degli elettrodi e dei fili nonché una buona parametrizzazione della saldatura.

Come funziona una saldatrice MIG?

Il principio della saldatura ad arco si basa sull’aumento della temperatura al punto di fusione mediante l’uso di un arco elettrico. Questo aumento di temperatura è spiegato dal riscaldamento derivante dalla resistività dei metalli attraversati dall’elettricità.

La saldatrice MIG o Metal Inert Gas permette di effettuare saldature dell’alluminio sfruttando l’arco elettrico per raggiungere la temperatura di fusione del metallo (1.500°C per l’acciaio) ed effettuare saldature autogene. E’ dotata di un sistema di svolgimento del filo di saldatura, più precisamente di svolgimento del filo sotto la protezione di un gas inerte come argon o elio.

L’iniezione di argon o argon e CO2 protegge il bagno di saldatura dagli effetti ossidanti dell’aria ambiente. Migliora anche la penetrazione della saldatura poiché impedisce il riscaldamento del materiale e delle parti da saldare. Una buona autonomia è garantita grazie all’alimentazione continua da parte di una bobina di filo.

Una saldatrice MIG è costituita dal telaio della saldatrice che è un trasformatore elettrico, il trainafilo della bobina di rame, il cavo unipolare che porta il gas, il filo di saldatura e un polo elettrico, la torcia di saldatura e il gas bombola con relativo regolatore e flussometro.

In generale, la saldatura MIG utilizza un filo di saldatura continuo anziché un elettrodo di saldatura perché la torcia non solo trasporta l’elettrodo, ma dirige il gas. Questo è il motivo per cui una saldatrice MIG include molto spesso un alimentatore di filo continuo. Il gas è immagazzinato in una bombola collegata alla torcia da un’elettrovalvola per il controllo del flusso e da un regolatore per la regolazione della pressione.

In atmosfera inerte, il processo MIG può essere utilizzato per acciaio inossidabile, leghe di rame e leghe leggere.

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